L’80mm è la focale “normale” del sistema medio formato 6×6 Hasselblad ma anche Rollei, Kiev ed altri. Quello in dotazione nel kit iniziale della casa Svedese è un Planar della Carl Zeiss. La fama di questo obbiettivo è veramente leggendaria, un po’ perché legata alle due case produttrici già abbastanza famose di loro, un po’ perché chiunque acquisti una Hasselblad passa per questo obbiettivo.
È un obbiettivo abbastanza economico, o sarebbe meglio dire meno costoso rispetto agli altri offerti per questo sistema, ma dalla qualità davvero elevata che lo rendono un obbiettivo di cui non puoi fare senza.
Nasce nel 1957 per accompagnare la Hasselblad 500C ma si è poi evoluto diventando il compagno di ogni Hasselblad che sia mai stata prodotta. La prima versione nasceva con un otturatore centrale Compur ed è riconoscibile per la forma anche un po’ iconica a cono, in finitura argento. Venne poi sostituito negli anni settanta dalla versione con il trattamento antiriflessi T*, variando la finitura da argento al nero. Queste versioni possedevano oltre alla presa per la sincro-flash anche un sistema di autoscatto che scomparve poi nei moderni CF introdotti nel 1982. Infatti negli anni ottanta Hasselblad decise di tornare alle origini, producendo una nuova linea di macchine con otturatore a piano focale. Anche queste macchine, la cui capostipite fu la 2000FC,necessitavano di un obbiettivo e gli venne montato sempre un 80 f2.8 ma privo dell’otturatore centrale.
Va inserita qui una parentesi relativa ai nomi con cui si identificano le lenti per Hasselblad, infatti quando ci troviamo difronte a una lente denominata “C” dobbiamo pensare che si tratti di una lente per macchina con otturatore Centrale. Quando invece ci troviamo difronte ad una lente denominata “F” dovremo pensare sia per macchina con otturatore sul piano focale. Se invece troviamo “CF” si tratta di un obbiettivo che funzionerà su entrambi i sistemi. Una denominazione che anche un bambino delle elementari capirebbe.
Comunque l’introduzione del sistema “F” fece sì che anche il nostro obbiettivo si aggiudicasse un grande restyling, acquisendo una nuova forma del barilotto e un nuovo otturatore Prontor molto più economico ma anche più resistente.
In generale l’obbiettivo si comporta molto bene, la messa a fuoco è facile e dolce, l’escursione della ghiera è lunga quindi scordatevi messe a fuoco rapide. La resa è incredibile, Microcontrasto e Risolvenza sono le parole d’ordine di questa ma anche delle altre ottiche Zeiss per Hasselblad. Va bene un po’ con tutto e con una resa tonale neutra realizza perfettamente il paesaggio come il ritratto.
Lo Zeiss 80/2.8 è un obbiettivo che non può mancare nel corredo Hasselblad e per ottime ragioni.
Io ho posseduto entrambe le versioni ma amo particolarmente la CF che posseggo ora, sia per forma che per prestazioni. Non ho particolari consigli sull’acquisto, se non quello di preferire le versioni con il trattamento T*. Nella maggior parte dei casi si prende in kit quindi se dovete scegliere una Hasselblad assicuratevi che l’obbiettivo sia in buone condizioni è quello che userete più di frequente. Per domande non esitate a chiedere a me o sui social o nei commenti.
Alla prossima.
4 commenti su “CARL ZEISS PLANAR 80/2.8”
Volevo porLe un problema sorto con la mia 500C e il Planar 80T*. Quando scatto si solleva lo speccio e si aprono le tendine. Rilascio il pulsante, si chiudono le tendine e…SOLO allora l’obiettivo scatta, anche ad un secondo. (Ho provato con il 50 Distagon, che però funziona bene: ossia scatta quando le tendine posteriori sono aperte e non, come il Planar, quando si sono chiuse e rilascio il pulsante)). Cosa posso fare? Grazie e buona giornata
Ciao, da quello che mi racconti escluderei che sia la macchina; mi concentrerei invece sull’obbiettivo.
Andando dal problema più grave a quello più banale penserei a tre cose:
1) l’otturatore o le lamelle sono ossidati o impastati e dunque impiegano un po’ di tempo a vincere la forza che gli impedisce di scattare.
2) l’otturatore è comandato da una vite che si accoppia con la macchina. Quella vite potrebbe essere andata fuori allineamento e fa attivare l’otturatore solo nel momento finale di chiusura delle tendine.
3) nel caso il tuo dia uno dei Planar di prima generazione, quelli con l’otturatore Compur e la forma piramidale, potrebbe esserci la levetta posizionata su “V” che è l’autoscatto.
Il mio primo modello di quest’obbiettivo aveva un problema simile e, a volte, mandava veri e propri scatti a vuoto.
Spero di averti aiutato.
Resto disponibile, sia qua che sui miei social, per approfondire la questione.
Buona giornata.
Grazie della puntuale analisi. Il problema è il n.3). Il Planar è quello C a piramide, ho azionato a dovere la levetta dell’autoscatto, l’ho bloccata su X e poi ho fatto diversi scatti e adesso tutto funziona a dovere. Un cordiale saluto.
Lieto di esserti stato di aiuto. un cordiale saluto e buoni scatti!
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