Quando mio padre tornò a casa affermando di avermi trovato la macchina fotografica a 12€ ammetto che non ne fui completamente felice, anzi… però quando arrivò fu invece una sorpresa incredibile. Questo è il modo migliore per incominciare una grande amicizia, diffidenza che poi con il tempo si trasforma in conoscenza e alla fine in un amicizia di quelle che non ne puoi fare a meno. È così che riassumerei la mia relazione con la Contax 159Q.
Ok, è vecchia! Ok è anche una Contax poco costosa (come se questo fosse uno svantaggio)! E ok funziona solamente con dentro le batterie, ma che macchina, un otturatore che va da 30s a 1000, più il tempo B, esposizione automatica a priorità di diaframmi controllata al quarzo, autoscatto, esposizioni multiple, presa sincro flash, attacco per motor-winder. Insomma tutto quello che serve per una macchina fotografica di tutto rispetto. Una volta presa in mano ed inserite le batterie basta azionare la leva sul frontale per azionare l’esposimetro che accende dei led nel mirino, non brillantissimi per l verità ma sempre visibili. Quando arrivò la mia fui colpito da quanto era tenuta bene, a parte qualche segno di polvere lei era lucida come appena uscita dalla scatola, ha forse qualche segno oggi dopo due anni di intenso utilizzo. Credo che non si possa desiderare una macchina migliore, leggera e compatta non è un peso portarsela dietro e abbinata con il Sonnar 45 2.8 diventa quasi una compatta.
I suoi difetti li ha, intendiamoci, per esempio le batterie (due lr44) vanno tenute cambiate o l’esposimetro non si accenderà più come dovrebbe, ma l’otturatore e l’esposizione automatica funziona anche con le batterie semi scariche. L’esposimetro è medio ponderato centrale, il che significa che può capitare, in rari casi, letture forvianti nel controluce. Tasto davvero dolente sono le pelli, le mie per grazia ricevuta sono ancora in buono stato ma può capitare che si stacchino e anche se sono facilmente reperirle su internet è una menata cambiarle. Per il resto davvero nulla da segnalare.